• last night in soho copertina
    Cinema,  Miniretrospettiva,  Recensione

    Last Night in Soho: l’horror vacui della Belle Époque

    When you’re alone and life is making you lonelyYou can always goDowntownWhen you’ve got worries all the noise and the hurrySeems to help I knowDowntown Just listen to the music of the traffic in the cityLinger on the sidewalk where the neon signs are prettyHow can you lose?  The light’s so much brighter thereYou can forget all your troubles, forget all your cares So go downtownThings will be great when you’reDowntownNo finer place for sureDowntownEverything’s waiting for you… È con il testo sognante e nostalgico di “Downtown” di Petula Clark degli anni sessanta della Swinging London che l’ormai noto regista britannico Edgar Wright vuole farci immergere in questa sua nuova opera cinematografica fatta di luci al…

  • il collezionista di carte copertina
    Cinema,  Recensione

    Il collezionista di carte: l’ineluttabile crisi spirituale dell’America profonda

    I trust my life to providence. I trust my soul to grace. William “Tell” Tillich Sono pochi i film degli anni 2000 che catturano pienamente l’essenza del XXI secolo in tutte le sue contraddizioni politiche, sociali, morali e spirituali con un approccio similmente “neorealista”, e i primi esempi che mi vengono in mente sono Her, Sorry We Missed You, Parasite, Non essere cattivo, Gomorra, Collateral, Animali Notturni, Gran Torino, The Social Network, Gone Girl, La 25esima ora, Shame, Lord of War, Good Kill, Irrational Man, Basta che funzioni, ma il film che forse riesce più a rappresentare in estrema sintesi la condizione intrinseca della società e dell’uomo post-ideologico del XXI secolo…

  • malignant copertina
    Cinema,  Miniretrospettiva,  Recensione

    Malignant: tesi, antitesi e sintesi del Cinema di James Wan

    La mia prima esperienza con l’horror puro, se escludiamo alcune serie televisive ed animate orrorifiche che seguivo da piccino, inizia con la prima inquadratura di The Conjuring, in cui viene mostrato un primissimo piano della ormai nota bambola maledetta Annabelle, che sin da subito mi fece raggelare il sangue essendo da solo in casa in una lontana e calda notte estiva del 2017. Il susseguirsi degli eventi della pellicola proiettata in questa atmosfera settantina, oscura, stregata, paranormale e schiacciata in quella casa infestata e claustrofobica quanto inquietante e satanica nel modo in cui la orrorifica regia di James Wan imbastisce tutta la sua impalcatura drammaturgica tra orrore e terrore, e per…